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10 DOMANDE A..... OLD THINK

22.04.2014 08:50

 

Gli “Oldthink.” nascono alla fine del luglio 2013 dall’idea di Lorenzo Pascazi (Lead Voice, Guitar and Piano) e Matteo Basile (Guitar Bass, Back Voice), i due dopo vari tentativi di fondare una “tribute band” si ritrovano verso la fine dell’estate 2013 con la possibilità di firmare un contratto discografico con La DM 2.0
Da subito decidono di chiamare Alessandro Sassano (Rythm Guitar) e Andrea Valentini (Drummer) per concretizzare questo progetto, dopo aver firmato il contratto con la loro prima etichetta, i quattro iniziano a provare e astrutturare i cinque pezzi che sarebbero stati contenuti nel loro E.P. d’esordio “Between Pain And Love”. 
Dopo le registrazioni e in attesa dell’uscita del disco, i quattro iniziano a suonare live nelle varie Jam Expò in un locale di Roma per farsi conoscere e per promuovere il loro primo E.P. in imminente uscita.
OLDTHINK. NEW ALBUM : BETWEEN PAIN AND LOVE
 
https://www.dropbox.com/s/ya4ulwomqa6oc8y/little%20queen.mp3
 
CHECK NEW ALBUM
 
https://www.dropbox.com/sh/wd4vxujb7ws2irw/tXkilPpdhk
 
https://www.facebook.com/OldthinkOfficialPage
 
 
 
1. Quando hai sentito il bisogno di dedicarti alla musica?
 
A dieci anni, iniziai ad appassionarmi al pianoforte, ma soprattutto alla musica classica, così, iniziai a suonare il piano studiando su partitura le composizioni di grandi pianisti come Chopin, Mozart, Beethoven, insomma, da quel momento scattò qualcosa che mi fece capire che io dovevo fare tutto ciò che sia mio padre e mio nonno avevano fatto da giovani…anche se io volevo e voglio tutt’ora, farlo come lavoro, perché vivere di musica è l’unica cosa per la quale mi sento nato.
 
 
 
 
2. Chi ti ha sostenuto nella tua scelta?
 
Diciamo che mi sono sempre autosostenuto, perché ovviamente non puoi pensare che i tuoi genitori ti dicano “Vai Lorenzo, diventerai famosissimo e farai successo”, come per tutti i ragazzi come me, è stato, ed è tutt’ora una guerra aperta per autosostenermi moralmente da tutto e da tutti. Cercano tutti di smontarti quando inizi, tutti cercano di dirti “Hey tu, vai a lavorare e metti da parte quella chitarra che non ti porterà mai nulla.”, e se cedi, vuol dire che non ci sei nato con quel bisogno di trasmettere al mondo tutto quello che hai dentro. Non bisogna mai pensare che sia facile diventare famosi, io stesso sto provando sulla mia pelle tutte le difficoltà del mondo della musica, ma quando senti una sensazione come la mia non puoi fare altro che dichiarare guerra a tutto ciò che tenta di smontarti…Devo ammettere però, che nell’ultimo anno mia madre ha cominciato a credere di più nelle mie idee…speriamo bene!
 
 
 
 
 
3. I tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli!
 
Come dicevo, sono nato come pianista, ho studiato partitura a scuola e con mio padre, che suona la chitarra da 35 anni, lui è il mio più grande  maestro, ha  studiato fin da bambino, tutto ciò che negli ultimi anni ha provato ad infondermi, anche se devo ammettere che sono un tipo testardo, i primi tempi infatti, studiavo da solo, non sopportavo che qualcuno tentasse di insegnarmi a suonare, volevo farcela da solo. Poi però a 13 anni, ho smesso con il pianoforte, e mi sono innamorato della chitarra, da lì mi sono alternato nello studio di questi due strumenti. Un giorno, mio padre mi chiese di suonare insieme a lui, sia come chitarrista ritmico, sia come pianista negli Evasi Claptomani since 1965, la prima Tribute Band Italiana dal 1965 ad uno dei padri del british blues, Eric Clapton 
Il mio primo concerto fu insieme agli Evasi in uno dei locali che quattro anni fa era tra i più rinomati di Roma,  il Walla Walla Live, quella sera suonai insieme a loro e non solo! Per la prima volta iniziai a cantare come corista, sempre grazie a mio padre che mi insegno le basi del canto.
Da quel momento, continuai a cantare alternandomi tra chitarra e piano nei concerti degli Evasi, suonando in locali importantissimi nel panorama romano, come la “Locanda Blues”.
Negli anni successivi feci le mie prime esperienze da giovane adolescente quale ero, con due gruppi che formai insieme a degli amici, i “Black Ice” e i “Geological Trust”, con il secondo gruppo che ho citato, feci anche una Jam Expò al Dissesto Musicale, aprii un concerto agli Evasi Claptomani al Walla Walla Live e per la prima volta sperimentai l’emozione di suonare come chitarra solista e cantare come voce principale.
Nel 2012, ci sciogliemmo ed io non feci una piega, rimasi senza gruppo, il tempo necessario per scrivere tutti i brani che sono raccolti nel primo E.P. degli “Oldthink.”.
Between Pain And Love, appunto, è stato il primo E.P. degli “Oldthink.”, lo posso chiamare il disco del “dolore amoroso”, santo cielo, è stato veramente un parto! 
Ogni canzone è uscita da un momento diverso, e sempre un momento decisamente poco piacevole, ma alla fine in quel momento sentivo di voler esprimere determinate cose e lo feci….scusate la mia divagazione sull’E.P.. 
Nel 2013, a luglio, dopo aver contattato Dario Miconi, il nostro produttore discografico (DM2.0 Promo/Booking), ed aver firmato il primo contratto discografico della mia carriera,  fondai insieme a Matteo Basile (il nostro ‘Bassman’) gli “Oldthink.”, chiamando quindi Andrea Valentini alla batteria e Alessandro Sassano alla chitarra ritmica, con loro suonammo in varie Jam Expò,  dopo aver registrato tutto l’E.P.. 
Il mese scorso, siamo stati al “K.O. di San Lorenzo” per suonare un concerto acustico, concerto per il quale siamo stati contattati dalla DM2.0 e che preparammo molto velocemente, ed andò molto bene.
In questi giorni, infine, stiamo preparando il concerto del primo maggio, dove suoneremo nella piazza di Guidonia (RM).
 
 
 
 
 
4. Qual è il tuo genere musicale?
 
Sinceramente, non amo catalogarmi, adoro l’Alternative e tutti i generi affini al “Rock”, ma amo anche il New Wave, il Gothic Rock e in generale tutto il periodo Post-Punk. Nasco come musicista di musica classica, e di conseguenza adoro l’opera lirica e le composizioni classiche…
Ma non dimentico di certo il Metal, in tutte le sue sfaccettature, anche se non adoro particolarmente i generi eccessivamente “pesanti”, ma se devo scegliere un genere dove catalogarmi, quel genere sicuramente è il Blues (genere che mi ha fatto avvicinare al canto e alla chitarra), non potrei dire altrimenti, adoro i suoni nati dal delta del Mississippi, quelli che esprimono rabbia e sofferenza, e che hanno incantato il mondo per decenni, e sinceramente ancora oggi ci sono dei pionieri di questo genere che continuano a farlo vivere, ed io stesso, continuo a sentirlo ancora molto vivo nella nostra epoca…Quindi si, potrei definirmi un Bluesman.
 
 
 
 
 
5. Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
 
Allora, preparatevi, perché ho una bella lista…
Beh, sicuramente, prendo molto spunto da un cantante in cui mi rivedo (attenzione, intendo per carattere e pensieri, non per doti canore, non vorrei far esplodere una guerra!), Freddie Mercury ( Farrokh Bulsara ), in lui mi rivedo tantissimo, per il carattere esplosivo il suo modo di porsi con il pubblico, e anche dal suo modo di essere fuori dai concerti, uomo mite e riservato nella vita privata, (così , almeno, traspare da tutti i libri che ho letto su di lui). Poi c’è Eric Clapton, da cui prendo molto spunto per la chitarra solista, e per lo stile che ha. 
I Muse, Hendrix,  AC/DC, Stevie Ray Vaughan, Damien Rice, Glen Hansard, Iron Maiden, i Bon Jovi…
Negli ultimi anni, poi, avvicinandomi ai generi “New Wave”, “New Dark Wave” e Gothic Rock, ho ricevuto diverse influenze dal mondo dei “Depeche Mode” e dai “Joy Division”…Per ultimi (ma non per ordine di importanza, anzi!) anche dai Placebo, dai Radiohead e i “The Cure”,  insomma un “mix” di tutto, che ogni tanto cerco di tirare fuori quando ho un idea che ha voglia di essere trasferita in canzone.
 
 
 
 
 
6. Cosa ne pensi dei Talent Show che stanno spopolando negli ultimi anni?
 
Da un lato speravo che un giorno qualcuno mi avrebbe messo davanti a questo quesito,
risponderò, in maniera schietta, i Talent Show, sono la prostituzione della musica.
Al giorno d’oggi, chiunque abbia qualcosa di importante da esprimere, il 90% delle volte rimane a casa a guardarsi  concerti in DVD che gli fanno sognare una vita che non avrà mai a causa dei Talent. Essi sono sistemi con una logica chiusa, con i Talent infatti, oggi il mondo del commercio musicale si è chiuso per tutti, tranne per coloro che riescono in qualche modo ad uscire da lì, sinceramente non capisco…Ormai la musica va avanti con gente che ogni anno, fa uscire un disco uguale o simile al precedente, con gruppi di “boyband”, che ogni anno escono e fanno il delirio tra le “bimbe*******a”, si lo so, dovrei contenermi, ma sinceramente io, come molti gruppi emergenti non sopportiamo più il fatto che ci sia questa “mafia” musicale, è come se qualcuno prendesse un cuscino e tentasse di soffocare il nostro “io” interiore non permettendoci di esprimere al mondo ciò che abbiamo dentro. La musica è musica perché esprime ciò che un artista ha dentro, rabbia, frustazione, dolore, felicità, amore, con i Talent invece è solamente, “hai una voce, pulita, sei bravissimo tecnicamente, ingaggio i miei compositori per farti diventare il nuovo ‘J.Bi***r’ dell’anno”, ora mi chiedo, che senso ha, un cantante che non vive le proprie canzoni?
 
 
 
 
 
7. Cos'è la musica per te?
 
La musica? La musica non posso definirla esattamente, è un arte, certo, ma è anche qualcosa di molto simile all’amore, o all’universo, potresti mai definire l’universo o l’amore? Certo che no!
Diciamo, che la musica è l’insieme di emozioni, sentimenti e tutto ciò che una persona ha dentro e che sente il bisogno di dare al mondo, non è solo “un mezzo di comunicazione” è “IL” mezzo di comunicazione. Attraverso le canzoni, le persone possono consolarsi, sorridere, sentirsi importanti, anche se il mondo e la vita molte volte non sono molto accondiscendenti con loro… E’ un arte che non ha eguali, io per esempio me la sento esplodere dentro ogni giorno, è come se avessi una galassia nel cervello!
 
 
 
 
 
8. Progetti futuri?
 
Il principale è tentare di uscire con gli “Oldthink.” nel mondo della musica di alto livello, girare il mondo e salire su palchi importanti insieme a loro, voglio fare in modo di poter urlare un giorno “Hey voi! ci siamo riusciti!”, inoltre l’anno prossimo andrò al “RCMC” (Roma Contemporary Music College) per studiare canto e prendere il diploma di 3° livello. 
 
 
 
 
 
 
9. Il cantante o cantautore che più ti piace (recente o del passato)?
 
Come ho già detto, sicuramente, Freddie Mercury, ma anche Matthew Bellamy, sono due artisti con una voce pazzesca, che adoro ascoltare quasi tutti i giorni, il primo per il suo timbro e la sua estensione, il secondo per la voce e il suo “falsetto” da capogiro, ma potrei nominarne molti altri, come Dave Gahan e Thom Yorke, Steve Perry, tutti artisti pazzeschi, e ognuno con una storia unica nel suo genere!
 
 
 
 
 
10. Abbandoneresti l'Italia per vivere un'esperienza musicale all'estero?
 
Sicuramente, SI! Immediatamente! Tutti mi dicono che all’estero hanno una visione diversa della musica, e sinceramente ci credo, qui in Italia, siamo chiusi mentalmente in tutto, basti pensare a tutti gli artisti più importanti del panorama “Rock” mondiale, sono quasi tutti, americani o inglesi, quindi, si, non ci penserei due volte ad andare in Tourné all’estero o comunque tentare di portare la mia musica fuori dall’Italia.