10 DOMANDE A..... LIBRA

30.05.2014 14:15

Roma è la città in cui nascono i LIBRA . (Tra box, stanze sbiadite, piccoli studi di registrazione, synth, laptop e sotto la direzione arti stica di Antonio Filippelli i brani prendono vita, la band prende forma. (Le loro sonorità sono elettro-minimal dal respiro internazionale con cantato in italiano.

A maggio 2013 esce " La Calma", il primo singolo della band che anticipa la pubblicazione del loro disco d' esordio . Il videoclip viene lanciato in anteprima su "La Stampa. it", ottenendo tantissime visualizzazioni.

Il 23 maggio i LIBRA suonano a Palermo in occasione dell'evento nazionale per la giornata di commemorazione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La rivista Rolling Stone li definisce una rivelazione a metà strada tra canzone d'autore ed electro.

A Luglio 2013 la band è intervistata da Radio Uno Rai all’interno del programma "Suoni D'estate".

A settembre sono ospiti di Twilight, il programma di Radio 2 condotto da John Vignola, e presentano in anteprima i brani che andranno a comporre il loro disco.

Il 7 novembre 2013 pubblicano “Sottopelle”, il loro album d’esordio, composto da 10 tracce vestite da arrangiamenti minimali che lasciano più spazio possibile ai vari suoni e beat. Lo stesso giorno esce in tutte le radio il secondo singolo “Zoe”.

I Libra sono:

Iacopo Sinigaglia : Voce, Synth Gian Marco Ciampa: Chitarre, Synth

Alberto Paone: Beat & Pelli

Federico Russo: Basso, Synth

Iacopo Sinigaglia : il pianoforte è stato il suo inizio. Studia musica classica, teoria e solfeggio, ma ben presto sente di dover approfondire altri aspetti. Si avvicina ai sintetizzatori e all'informatica studiando Fonia e Music Technology al Saint Louis College of Music, lì scopre una passione per la musica elettronica e per il suono in tutte le sue forme. Attualmente, oltre ai Libra, registra dischi, insegna informatica musicale e studia Musica Elettronica al Conservatorio di Frosinone dedicandosi all'arte contemporanea.

Gian Marco Ciampa:

Diplomato con dieci e lode in chitarra classica al Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma, sin da giovanissimo svolge un'intensa attività concertistica che lo ha portato a suonare in moltissime città italiane e straniere e ad esibirsi in diretta televisiva su canali RAI. Importanti quotidiani nazionali (La Repubblica, La Nazione, Il Corriere Della Sera etc.) hanno dedicato articoli ed interviste al suo talento. È inoltre vincitore di prestigiosi premi internazionali tra cui il "Niccolò Paganini 2012" e il "Concorso Europeo di Chitarra 2013" che lo premia con la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana.

1. Quando avete sentito il bisogno di dedicarvi alla musica?

Il progetto Libra esiste da poco più di un anno e mezzo ma in realtà ci conosciamo da più tempo e abbiamo suonato assieme già in passato. Ci siamo, infatti, avvicinati alla musica molto presto, fin da piccoli abbiamo deciso di studiare la teoria e la tecnica degli strumenti. Successivamente, crescendo, è arrivata la voglia di sperimentare e l’elettronica ci ha dato una mano.

2. Chi vi ha sostenuto nella vostra scelta?

Sicuramente i nostri genitori, al di là dell’aspetto meramente economico fortunatamente sono stati in grado di capire che questa nostra passione poteva andare oltre ad una dimensione di gioco e diventare qualcosa di più. Siamo fortunati, non è scontato in questo momento storico seguire le proprie aspirazioni.

3. I vostri primi passi nel mondo della musica? Raccontateceli!

Sicuramente, tra le cose più belle che ricordiamo guardando indietro, ci sono i primi concerti nei locali della nostra città. Ora abbiamo parecchi concerti alle spalle ma il live è sempre la dimensione che preferiamo.

4. Qual è il vostro genere musicale?

Elettro. Arrangiamenti minimali con l’utilizzo dell’elettronica assieme agli strumenti tradizionali e ad una vena cantautorale.

5. Quali artisti hanno influenzato la vostra scelta musicale?

Sicuramente tanta musica estera, specie nelle atmosfere e nelle sonorità. Fra tutti i Radiohead, James Blake, The XX e Apparat. Ascoltiamo e apprezziamo anche certa musica italiana però, se dovessimo citare un paio di artisti diremmo Niccolò Fabi fra i “moderni” e Lucio Battisti fra gli “storici”.

6. Cosa ne pensate dei Talent Show che stanno spopolando negli ultimi anni?

Sicuramente sono un modo per arrivare alle masse e offrire visibilità agli artisti, alcuni anche effettivamente meritevoli, che vi partecipano. Il problema è quello che succede dopo, se effettivamente l’artista assieme alla discografica è in grado di creare un progetto valido e duraturo nel tempo. Il discorso è tuttavia molto complesso, si parla di televisione quindi spesso le logiche applicate non sono nemmeno prettamente musicali ma non pensiamo che la colpa della crisi musicale in Italia sia da imputare esclusivamente ai talent, c’è un problema sociale e culturale alla base che è sicuramente più importante.

7. Cos'è la musica per voi?

In un certo senso rappresenta uno stato di equilibrio, non è un caso che il nostro nome richiami la bilancia. Ci fa essere in pace con noi stessi, anche sul palco siamo 4 entità divise ma unite dalla musica in uno stato di quiete.

8. Progetti attuali o futuri?

Stiamo per girare il video del nostro terzo singolo estratto dal disco “Sottopelle”, abbiamo dei live prima dell’estate e da settembre continueremo a portare la nostra musica dal vivo anche fuori dalla nostra città. Stanno uscendo anche nuovi brani che speriamo di farvi ascoltare presto.

9. Il cantante o cantautore che più vi piace (recente o del passato)?

Per quel che riguarda il cantautore direi che abbiamo già risposto prima, parlando di cantanti in generale è difficile dirlo, nonostante l’elettronica veniamo comunque dalla musica rock con la quale siamo cresciuti, guardando in quella direzione direi Eddie Vedder o Chris Cornell.

10. Abbandonereste l'Italia per vivere un'esperienza musicale all'estero?

Sicuramente non lo escludiamo a priori, alcuni luoghi all’estero sono particolarmente positivi per la musica, specie quella elettronica, magari un’esperienza di qualche anno per poi tornare nel nostro Paese e portare una ventata fresca. Di base però è qui che vorremmo fare musica, la scelta dell’italiano come lingua non è un caso.

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