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10 DOMANDE A..... I-TAKI MAKI

05.03.2014 10:14

 

www.youtube.com/user/itakimaki

 

Un concept album di 12 pezzi che conducono in un mondo lontano, nel tempo e nello spazio, il selvaggio West

Dodici canzoni che narrano una storia. La storia dell’amore tra padri e figli, tra maestri e allievi, tra uomini e donne. Ma è anche una filosofia, di vita, di cammino… come suggerisce la struttura stessa del sottotitolo: la via dell’ovest… e ancora, l’ovest come stile di vita, a seconda di dove ci si fermi a leggere. Una storia di lotta tra bene e male, tra buoni e cattivi, tra eroi e farabutti… una vicenda di amore e odio, assetata di giustizia e affamata di vendetta. Questa volta in un contesto lontano, in un territorio aspro, duro, difficile… dove un’ambientazione desertica, arida, caldissima la fa da padrona…

‹‹ Un progetto meticcio, mezzosangue.

Un crogiolo di mondi, un intreccio di vite, storie… un melting-pot linguistico, l’inglese e il francese nel titolo, l’italiano nei testi.

Perché lo spaghetti western, contesto e cornice della narrazione, è ontologicamente uno stile meticcio, in cui l’irruenza dell’italianità corrompe e irrompe nel “tipicamente americano”… una sorta di rivincita… una sorta di colonizzazione culturale, di appropriazione debita di ciò che ci appartiene, perché lo vogliamo.

Punto.

Quindi ce lo prendiamo.

E basta. ››

 

1. Quando hai sentito il bisogno di dedicarti alla musica?
 
Noi siamo un duo e le nostre esperienze di vita sono state profondamente diverse finché non abbiamo intrapreso la strada che ci ha portati ad essere I-Taki Maki. Io (strAw) suono da quando sono adolescente, ho fatto esperienze in diverse band e per qualche periodo anche in un progetto solista. Mimmi invece si è avvicinata a questo mondo relativamente da poco tempo, suona con me da poco più di due anni, non ha esperienze precedenti. Quindi, come immaginerete, i nostri inizi sono diversi, le motivazioni personali dipendono di certo dall’età (diversissima) in cui abbiamo iniziato: io da adolescente, ascoltavo musica ma mi sono avvicinato allo strumento (la chitarra) grazie alla passione che mi è stata trasmessa da alcuni musicisti della mia zona, ragazzi, di qualche anno più grandi di me, che vedevo suonare sui palchi dei locali o nei festival. Mimmi ha iniziato per gioco, sedendosi un giorno alla batteria che avevo nella mia sala prove mi ha detto “voglio provare”, e da quei tamburi non si è voluta più separare! Quello che ci accomuna è la motivazione, la spinta vera che ci porta a fare dischi, ad autoprodurci, a portare i pezzi sul palco per farli conoscere alle persone: la voglia di comunicare le nostre idee, la convinzione che dire alcune cose sia importante e se a noi viene spontaneo farlo con la musica, vuol dire che deve essere così. 
 
 
 
2. Chi ti ha sostenuto nella tua scelta?
 
Questa volta la risposta è univoca: i nostri amici e colleghi, sia che si parli di 15 anni or sono, sia che ci si riferisca ad oggi, le persone che ci conoscono, che tengono al nostro progetto e, da musicisti, condividono il nostro obiettivo comunicativo, ci seguono sempre e mai ci fanno mancare il loro sostegno. 
 
 
 
3. I tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli!
 
Come anticipato, le nostre strade si sono incrociate da poco, dopo diversi progetti di strAw in altre band… quindi la risposta a questa domanda farà riferimento al nostro attuale progetto. 
Abbiamo iniziato a febbraio 2012 e da quel momento non abbiamo avuto alcuna distrazione. Col passare dei mesi abbiamo raggiunto tanti piccoli grandi traguardi: il primo disco, “Magneto”, uscito a settembre 2012; le prime buone recensioni su “Acidi Viola”, “Extra! Music Magazine”, “Saltinaria.it” e "Radio Bombay" e le prime interviste, quella di Isy Marcucci per il blog “Vorrei essere uno Schermo Serico di Warhol”, quella di Gianluca Polverari nel programma “Alternitalia” su Radio Città Aperta, quella di Monica Terenzi per Radio Bombay. 
Abbiamo partecipato al programma televisivo Occupy Deejay e a dicembre siamo entrati nelle 30 band “segnalate”  tra le migliori partecipanti al Concorso "Un Palco Per Tutti" - Powered by Marte Label. Il 2013 è iniziato, come piace a noi, all’insegna della condivisione, con la partecipazione alla compilation “San Romolo 2013” con una particolare reinterpretazione di “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli. Nel frattempo abbiamo iniziato la registrazione in studio dei due nuovi ep: “Riciclaggio di canzoni sporche”, autoprodotto e registrato allo Yattaman StudioZ e “Tank-Man” al VDSS di Morolo (Fr), con la sapiente guida di Filippo Strang. 
Tra marzo e aprile abbiamo partecipato alle semifinali provinciali e regionali di Arezzo Wave, arrivando alle soglie della finale, con grande soddisfazione e ottima risposta del pubblico e dei giurati. Ad aprile 2013 “Snooz” è stata inserita nella Compilation digitale di maggio trasmessa dalle oltre 200 Radio e oltre 400 web-Radio legate al Circuito del MEI. A cavallo tra aprile e maggio, Tank-Man diventa disco della settimana (29.04/05.05) su BunnyWeb Radio. Nello stesso mese siamo stati impegnati nelle serate di selezione relativi a  tre contesti musicali di livello internazionale e regionale, “Martelive – speciale Sziget”, “Murata Street Sound” e “Castelverde Rock”. A chiudere il mese, la partecipazione alla trasmissione radiofonica Sound Revolution di Radio Zammù, Radio dell'Università di Catania, con intervista telefonica e presentazione di Tank-Man.
Il 21 di giugno, con la partecipazione al Litha, Festival bucolico di saluto al sole, inizia la "Buskers' Summer Plays", una serie di live into the wild, tra le cui date spiccano eventi particolarmente significativi: a giugno siamo stati selezionati per il Concorso "Fuoriscena 5" indetto dal Circolo degli Artisti di Roma. A luglio abbiamo partecipato al live evento "Caravan of Love" presso la Cantina Mediterraneo di Frosinone, calcando il palco con i 7 Training Days e gli Oil; nello stesso mese siamo stati selezionati per il Castelverde Rock Festival ed intervistati da Isy Marcucci sul blog "Vorrei Essere uno Schermo Serico di Warhol"; ad agosto, dopo diversi step selettivi, ci siamo aggiudicati il primo posto al MurataStreetSound Contest di Arce (Fr). 
A Settembre è uscito il primo videoclip ufficiale de "l'Orrore della Globalizzazione" - brano contenuto nell'Ep Tank-Man - scritto e diretto da Viola Pantano, in collaborazione con Mattia Galione e Massimiliano Meregalli, girato nelle sale della  a.s.d. [MATRICE] N di Alessia Gatta. Tra settembre e ottobre il video è stato promosso da diversi blog ed emittenti di settore, quali Vorrei Essere Uno Schermo Serico di Warhol, Radio Zammù, Meet’n’Tv, Uno Tv  Indie Music, Radio Bombay, IndiePerCui Radio e la Compilation L’estate sta Sfinendo di ACIDI/viola. 
Da settembre 2013 a gennaio 2014 abbiamo sospeso l’attività live per dedicarci completamente alla registrazione del nuovo disco, WESTERN MONAMOUR - The West Way [Of Life], uscito il 10 febbraio 2014 e presentato il 14 febbraio presso la Cantina Mediterraneo di Frosinone, con un release party in cui il live si è arricchito della presentazione a cura di Antonio Tortorello, Direttore Artistico del locale, della proiezione del teaser realizzato da Mattia Galione e delle slide rappresentanti i protagonisti delle storie narrate, attraverso le illustrazioni di Massimiliano Meregalli, della partecipazione di Sergio Brenna, con il reading di un passo di “The Road” di Cormac McCarty sull’Outro, pezzo di chiusura del disco. 
WESTERN MONAMOUR - The West Way [Of Life] è stato promosso da diversi blog ed emittenti di settore, quali Vorrei Essere Uno Schermo Serico di Warhol, Redazione IlGruppo, Radio Zammù, Bunny Web Radio, 100 Decibel, Radio Interstella e Radiostile. 
Sempre nel mese di febbraio siamo entrati ufficialmente nel Roster della Revolver Lab, Agenzia di Booking curata da Stefano Grimaldi ed Elisa Mattozzi. 
 
 
 
4. Qual è il tuo genere musicale?
 
Questa è una cosa che si chiede sempre alle band, a noi non piace tantissimo inserirci in una categoria… diciamo che il nostro genere musicale potrebbe rientrare nel rock alternativo – che vuol dire tutto e niente – ma in realtà pensiamo che la musica si evolve secondo delle tappe, come la vita e che i generi musicali li creano i giornalisti di settore… noi facciamo solo musica.
 
 
 
5. Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
 
Sicuramente PJ Harvey, Pixies, The Velvet Underground, Sonic Youth, Nick Cave and bad seeds, Mark Langan, The Evens, The White Stripes, per quanto riguarda il panorama internazionale (ma la lista sarebbe molto più lunga); tra gli artisti italiani invece, crediamo nelle sante parole di Faber, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber,  nell'ironia di Rino Gaetano, nella poesia musicale del primo Lucio Battisti, nella coerenza artistica dei Massimo Volume… infine, non dimentichiamo di citare gli Afterhours, coi quali condividiamo gli ascolti musicali e quindi le influenze.
 
 
 
6. Cosa ne pensi dei Talent Show che stanno spopolando negli ultimi anni?
 
I Talent Show sono una delle più grandi truffe del nostro secolo, non crediamo che da un tale tipo di programma possa venire fuori il nuovo Jeff Buckley; forse anche grazie ad insegnamenti e riflessioni come quelle di Chomsky in “Illusioni necessarie”, noi non abbiamo una buona considerazione dei prodotti che ci propina oggi la TV, spesso usata come mezzo per DISinformare le persone, bersagliandole di messaggi creati per determinare conformismo, per trasformare i cittadini in massa di consumatori insoddisfatti. Tuttavia ci sono anche programmi interessanti, purtroppo il caso che ci viene in mente non è italiano e questo non ci fa onore, però nel David Letterman Show, per esempio, vengono ospitate grandi band – indimenticabile l’esibizione live dei Queens of the stone age – e questo significa promozione della cultura e della buona musica. In patria non ci sembra di ricordare esempi altrettanto degni di nota.
 
 
 
 
7. Cos'è la musica per te?
 
La musica è un mezzo per comunicare quello che si ha in testa, per dire a tutti quello che si pensa, che si sente… non solo con le parole, ovviamente, ma anche con una melodia. La musica è qualcosa che ti salva quando sei un ragazzo a metà degli anni ‘90 e i tuoi coetanei fanno uso di droghe pesanti... mentre la tua dipendenza è proprio la musica, quella che esce dallo stereo e quella che inizi a strimpellare tu con la tua chitarra, che ti fa stare così bene. La musica è una roba diversa da quella che ci vendono in tv, le rockstar si comprano al supermercato perché le produce una multinazionale… la musica vera è un’altra cosa. 
 
 
 
8. Progetti futuri?
 
I-Taki Maki sono il nostro futuro... sappiamo benissimo dove vogliamo andare, dove mettiamo i piedi per camminare e quale sia la nostra meta. Le nostre scelte comunicative a qualcuno sembreranno controverse. Ma sono nostre. Ed hanno una direzione. Precisa. Che seguiamo con tanto impegno e tanta dedizione. Prossimo step sarà la collaborazione con la Revolver Lab di Stefano Grimaldi, un’agenzia di booking con cui costruiremo il nostro tour di presentazione del disco appena uscito. 
 
 
 
9. Il cantante o cantautore che più ti piace (recente o del passato)?
 
A nostro parere, ed anche qui siamo unanimi, P.J. Harvey rappresenta “il capolavoro” per quello che concerne tutto ciò che sia definibile Musica con la M maiuscola: a livello di scrittura è inarrivabile, ogni disco è assolutamente perfetto… ma anche Nick Cave, che riteniamo un artista a 360 gradi, impeccabile, che mai si è venduto e mai ha svilito la sua arte. Tuttavia anche due artisti italiani, in particolare, sono nel nostro cuore, Fabrizio De Andrè per la poesia delle sue canzoni e il grandissimo Enzo Jannacci per la capacità di denunciare con estrema ironia.
 
 
 
10. Abbandoneresti l'Italia per vivere un'esperienza musicale all'estero?
 
Viviamo in un periodo storico talmente particolare per cui lasciare l’Italia può significare molto di più che vivere un’esperienza musicale all’estero… noi abbandoneremmo l'Italia per tanti buoni motivi, chissà, un giorno, forse lo faremo davvero.