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10 DOMANDE A..... FEDERICA VELLI - BAND 'ELECTROPOP CONTROLLED DISORDER'

29.04.2014 11:23

 

 Federica Velli, nata a Latina il 14/06/1981 inizia gli studi musicali nella la sezione sperimentale musicale presso la scuola media inferiore G. Cena della sua città.
Studia musica classica proseguendo poi lo studio del clarinetto sib anche privatamente per diversi anni, approfondendo anche gli studi di teoria e pratica musicale.
Si avvicina alla musica elettronica a partire dal 2009 grazie all'amicizia con Fabio Fabozzi (Fab de i Controlled Disorder) e inzia a collaborare prima come musicista, suonando i synth e più in là collabora alle composizioni di testi e musica. 
Dal 2010 è membro effettivo della Band Controlled Disorder.

 

 

1. Quando hai sentito il bisogno di dedicarti alla musica?

Direi che il mondo della musica mi ha affascinato fin da bambina per questo motivo ho iniziato a studiare relativamente presto musica, intorno ai 10 anni ho iniziato il mio approccio con lo studio pratico e teorico.

 

 

2. Chi ti ha sostenuta nella tua scelta?

Prima di tutto i miei genitori che hanno sostenuto la mia scelta fin da subito.
E grazie a loro anche ho avuto una prima infarinatura musicale tramite l'ascolto di artisti italiani e stranieri famosi e non della scena musicale dell'epoca (parlo principalmente degli anni 80). A casa mi dilettavo nell'ascolto dei vinili. Ascoltavo tutto quello che mi capitava sotto mano, per quanto riguarda la musica italiana (Battiato era uno dei miei preferiti) e straniera (I Duran Duran tra tutti).

 

 

3. I tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli!

Ho avuto le mie prime esperienze musicali in ambito scolastico.
Infatti la scuola media che ho frequentato prevedeva un approccio sperimentale alla musica con la selezione degli alunni che avessero dimostrato più predisposizione per l'introduzione allo studio di uno strumento musicale. Fu così che fui scelta e selezionata per far parte di quella classe.

 

 

4. Qual è il tuo genere musicale?

Il mio genere musicale è indubbiamente quello elettronico mescolato a gli elementi classici della musica pop (utilizzo di synth ed effettistica). Più che altro parlo di un genere alternativo di cantautorato mescolato agli elementi caratteristi della musica elettronica a partire dagli anni 80 fino ad oggi.

 

 

5. Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?

Le influenze vengono da tutti i generi della musica, più si riesce a fare un ascolto eterogeneo e più si riesce a miscelare o a scegliere con cura gli elementi a cui ci ispiriamo. Mi piace molto Ryuichi Sakamoto, Olafur Arnalds, giovane compositore Islandese, le atmosfere magiche dei Sigur Ros, I Rem, David Bowie, Depeche Mode, Duran Duran, Battiato, band giovani come i "The Hundred in the hands". Credo che potrei continuare con altri venti nomi tranquillamente.

 

 

6. Cosa ne pensi dei Talent Show che stanno spopolando negli ultimi anni?

I talent Show sono senz'altro un buon trampolino di lancio, alcuni artisti sono riusciti a mantenere il grado di popolarità che hanno conquistato a partire dallo show televisivo, ma io direi che alla fine si sono rivelati essere una percentuale relativamente ridotta se pensiamo a tutti i gruppi e i cantanti che hanno partecipato in questi anni. 
In pochi sono riusciti effettivamente a rimanere sulla cosiddetta "cresta dell'onda".
La voce giusta, una bella faccia e un look azzeccato sono dei buoni elementi da cui partire, ma il telento e l'effettiva popolarità, così come il riscontro del pubblico secondo me si conquistano con quel quid in più che ti permette di andare oltre lo schermo di una tv e ti rende "ascoltabile" ovunque.

 

 

7. Cos'è la musica per te?

La musica è il giusto filtro che rende più digeribile la realtà, o meglio, un bel respiro di sollievo. Una di quelle passioni a cui non potresti mai diventare intollerante. La conosci, entra a far parte di te e non ti abbandona più. Se ci pensi in tutto quello che facciamo c'è musica, a lavoro, per strada, in casa non c'è giorno della nostra vita in cui non ci sia musica.

 

 

8. Progetti futuri?

Presto inizieremo a lavorare al quarto album de i Controlled Disorder, già qualcosa bolle in pentola, ci sentiamo in continua evoluzione. In ogni album si può avvertire la nostra crescita, conservando sempre il nostro sound caratteristico "disorderiano", mi piace chiamarlo. Nel frattempo si prosegue con i live che racchiudono in scaletta un mix di brani proveniente dai precedenti tre album, The Forge of Contempt, Signs of Consciousness e Metamorphois.

 

 

9. Il cantante o cantautore che più ti piace (recente o del passato)?

E' una domanda difficile, ce ne sono diversi che ammiro e a cui mi ispiro, sia italiani che stranieri, ma se dovessi mettere qualcuno in cima a tutti, sul podio ci sarebbe senza dubbio David Bowie. Lui è il mio artista di riferimento, uno di quelli che non sbaglia mai un colpo, che ti sorprende sempre.

 

 

10. Abbandoneresti l'Italia per vivere un'esperienza musicale all'estero?

Se avessi una buona occasione per fare musica all'estero di certo non me la farei scappare!
Rientrerebbe nel bagaglio delle esperienze musicali di cui andar fieri.
Dopo tutto c'è sempre tempo per poter tornare in Italia.