10 DOMANDE A..... AKRAM

1. Quando hai sentito il bisogno di dedicarti alla musica?

 

Beh, la musica è sempre stata presente nella mia vita. Mio padre non è mai stato un musicista ma ha sempre amato la musica nuova, la musica sperimentale e anche tutta in generale. Quindi decisi a 12 anni, dopo l’ascolto scioccante dell’Album “Tubular Bells II” di Mike Oldfield, di prendere lezioni di piano. Lo strumento più completo secondo il mio punto di vista. Lo studiai 3 anni e poi, beh e poi passai al basso elettrico perché mi stavo annoiando parecchio. Entrai in formazione in una band, suonavamo solo inediti e feci molta gavetta tra locali e palchi, ”La vita in diretta”, Selezioni Finali al Festival Di Sanremo prima di arrivare in tv, Girofestival…ecc…e poi finalmente creai qualcosa di diverso. Partendo con il progetto Akram.

 

 

 

 

2. Chi ti ha sostenuto nella tua scelta?

 

Beh, l’apertura della mia famiglia, sicuramente. Anche se solamente da 5 anni a questa parte i miei hanno capito veramente che per me non è mai stata una semplice passione ma una vera e propria scelta di vita. Il rock come scelta di vita!!! Non c’è mai stata da 14 anni a questa parte una priorità più grande della mia/nostra musica.

 

 

 

 

3. I tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli!

 

Come dicevo prima, cominciai a respirare veramente la musica (d’insieme) inserendomi nel ’99 come bassista di una band pop-rock in cui facevamo soltanto inediti. Eravamo Prodotti da Vincenzo Mancuso (Chitarrista e Produttore Artistico di Francesco De Gregori, Luca Barbarossa, Renato Zero), quindi il percorso-gavetta fu veramente duro e molto molto interessante ed appagante. Dicevo prima appunto, partecipammo a parecchie rassegne più o meno importanti, molti live nei localini e su palchi importanti come quello dell’apertura concerto degli “Zero assoluto”. E poi, nel 2006 decisi di affiancare quello che volevo fosse un progetto tutto mio. Volevo cantare, volevo provare a reggere il palco da davanti e quindi formai gli Akram. Con gli Akram fu tutto molto più “facile”. Avevo molto più chiaro tutto quello a cui potevamo andare incontro. Le gioie immense e i dolori che possono spiazzarti pesantemente,quindi fu ed è tutto un po più pesato. Nel 2009, dopo 3 anni di cover in giro per la Sicilia decidemmo di scrivere il primo nostro brano inedito “Realtà distorta”, lo incidemmo autofinanziandoci e da lì si aprì un mondo immenso di soddisfazioni: La più grossa emittente radiofonica siciliana decise di metterci in rotazione 3 volte al giorno,andammo in tour con Teleoccidente, partecipammo al concorso “Quando canterai la tua canzone” indetto dal Liga e arrivammo secondi,per un pelo non riuscimmo ad aprire lo stesso a San Siro,aprimmo svariati concerti di Big della musica Italiana come: I Nomadi, Irene Fornaciari, Cisco Bellotti “MCR”, andammo in Tour e attualmente collaboriamo con musicisti del calibro di Patrix Duenas (Bassista di Edo Bennato), Luca Volontè (Sassofonista di Francesco Baccini e Gianluca Grignani), Graziano Rampazzo (Batterista di Eugenio Finardi), Gabriele Lorenzi (Tastierista della Formula 3 con Lucio Battisti) e cosa più importante, grazie al brano ci notò Massimo Vecchi (Bassista e Voce dei Nomadi) che diventò ed attualmente è il nostro Produttore Artistico del nostro primo Album “Carpe diem”. Uscito il 5 dicembre scorso.

 

 

 

 

4. Qual è il tuo genere musicale?

 

Al massimo posso dire che vivo Rock, che quest’album è Rock e che live usciamo molto Rock. Mi sembra prematuro affermare che farò e faremo questo genere tutta la vita. Mi piacerebbe sperimentare ed è nella natura di tutti i musicisti non congelarsi all’interno di uno schema commerciale che colloca la musica in elenchi di stili musicali.

 

 

 

 

5. Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?

 

Siamo una band varia, quindi le nostre scelte nelle sonorità e nella stesura dei testi, sono state influenzate sicuramente da moltissimi artisti. Per esempio le batterie di Mimmo (Domenico Inguaggiato) sono molto toste alla Led Zeppelin, il basso del Guru (Francesco Pantano) sfuma dallo stile Red Hot Chili Peppers, al tiro degli Audioslave e Soundgarden, le chitarre di Max (Max Piro), che ha suonato nel disco e poi ci ha lasciati , a sprazzi si avvicinano agli Alter Bridge e Steve Lukather. Per quanto mi riguarda io ho sempre apprezzato moltissimo certa musica cantautorale come quella di De Gregori,Venditti, la poesia di Mogol e quindi sicuramente non mi sarei mai sognato di scrivere dei testi senza dare un vero e proprio immenso significato.

 

 

 

 

6. Cosa ne pensi dei Talent Show che stanno spopolando negli ultimi anni?

 

Penso che siano una pubblicità enorme ma che ha illuso e fatto deprimere molti talenti. Hanno eliminato i sacrifici che dai tempi dei tempi hanno accompagnato l’affermazione caratteriale di un artista. Il tutto e subito fa male e ci si dimentica da dove si viene e quanto è facile tornarci. 

 

 

 

 

7. Cos'è la musica per te?

 

La vita, ho dedicato tutti i miei sacrifici a lei. Ho speso e continuo a spendere tutta la mia energia per farla andare avanti.

 

 

 

 

 

8. Progetti futuri?

 

A breve termine ci dedicheremo all’organizzazione del “Tour Carpe Diem”. Tour che prende il nome proprio dall’Album appena uscito. Cercheremo di diffondere il nostro Verbo, soprattutto in Sicilia e se riusciamo a chiudere gli accordi, anche in Germania. A fine Aprile saremo a Gangi (PA) e come Special Guest avremo sul palco con noi FRANCO CAFORIO (Batterista dei LITFIBA e PIERO PELU’ dal 1991 al 2005) . Possibilmente, chi lo sa? Imposteremo le date del Tour proprio così: Metà concerto dedicato al nostro Album e metà dedicato a coloro che hanno cambiato il mondo del Rock in Italia, appunto i Litfiba. E poi ci potrebbe essere la possibilità di avere sul palco anche il nostro Produttore Massimo Vecchi. 

Chi lo sa? :-)  

 

 

 

 

9. Il cantante o cantautore che più ti piace (recente o del passato)?

 

Beh, le voci che mi emozionano di più sono, a livello Italiano, quelle di Adriano Celentano e di Francesco Renga. Di cantautori stupendi ce ne sono stati e ce ne sono: Dalla, De Gregori, Venditti, Bersani, Giuliano Sangiorgi.

 

 

 

 

10. Abbandoneresti l'Italia per vivere un'esperienza musicale all'estero?

 

Abbandonarla no. Dobbiamo essere noi, le nuove generazioni a farla rinascere anche musicalmente. Ma se dovessi allontanarmi per motivi musicali sicuramente sarei felicissimo di apprendere dall’estero emozioni nuove da importare nella mia terra in futuro.