10 DOMANDE A..... SUSANNA PARIGI

 

 

 

 

 

 

1) Quando hai sentito il desiderio di dedicarti alla musica?

 

    Avevo quattro anni e mezzo quando chiesi con decisione ai miei genitori di prendere lezioni di canto.

Ho avuto un’infanzia di spettacoli in giro per l’Italia fino a che, all’età di dieci anni, mi sono stancata di quella vita e ho fatto il provino per entrare al Conservatorio di Firenze dove poi mi sono diplomata in pianoforte.Quindi non ricordo la mia vita senza musica.

 

 

2) Chi ti ha sostenuto nella tua scelta?

 

    Per primi i miei genitori, anche se in un primo momento mio padre aveva paura per me del genere di vita, del fatto che non avevo protezioni, del fatto che partivo da Firenze e non da Milano o Roma. Poi negli anni sono stata sostenuta da tantissime persone, incredibile quante persone hanno cercato di aiutarmi in un’Italia dove la cultura da vent’anni è amputata. Così posso citare Pat Metheny, Umberto Galimberti, Salgado, Corrado Augias, Lella Costa, Ottavia Piccolo, Pamela Villoresi, Travaglio e moltissimi altri, comprese tutte le persone che hanno collaborato con me ai dischi e i miei straordinari musicisti. Questo mi è bastato per avere la forza di andare avanti con la musica in cui davvero mi sentivo a mio agio, fuori dagli schemi imposti.

 

 

 

3) I tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli!

 

    In parte ho già risposto. Diplomata al Conservatorio in pianoforte, primo tour come pianista con Riccardo Cocciante, secondo Tour come vocalist-fisarmonicista con Claudio Baglioni, poi varie trasmissioni Rai. Dopo con la produzione di Vince Tempera ho iniziato la mia carriera da solista con sei dischi: “Susanna Parigi”, “Scomposta”, “In differenze”, “L’insulto delle parole”, “La lingua segreta delle donne”, “Apnea”, poi anche un Dvd del concerto teatrale e un Cd, uscito da poco insieme ad Apnea, dove affronto il repertorio di Enzo Jannacci, dallo spettacolo teatrale “Il saltimbanco e la luna”.

 

 

 

4) Qual è il tuo genere musicale?

 

     Di solito vengo “inserita” nella musica d’autore, ma essendo il mio un genere non troppo catalogabile,sono stata definita “prima esponente del Pop Letterario”. La mia musica comprende armonie e uso vocale insoliti per la musica d’autore, mentre i miei testi traggono spunto sicuramente dalla letteratura.

 

 

 

5) Quali artisti hanno inflenzato la tua scelta musicale?

   

    Mi piace tutta la buona musica, per cui ascolto dalla classica all’heavy metal. Amo il mondo delle cantautrici da Tori Amos a Regina Spektor, l’immensa voce di Betty Carter, C. Debussy e Bach.

 

 

 

6) Cosa ne pensi dei Talent Show che stanno spopolando negli ultimi anni?

 

     Sono spettacoli televisivi. Se li consideriamo così vanno bene, ma non sono altro. La musica non c’entra, basti pensare che non ti fanno sentire una canzone per più di un minuto e mezzo, mentre scornacchiano, si prendono per i capelli, fanno finta di litigare...in tutto questo i ragazzi che ci sono dentro sono triturati. Tanto è che la maggior parte spariscono nel giro di due anni.

 

 

 

7) Cos'è la musica per te?

 

     Questa domanda mi dà il pretesto di proseguire con il discorso precedente. Come dicevo la musica è altro. Ha bisogno dei suoi tempi, di silenzi, di ascolto attento, di rispetto, tutte cose che la televisione di oggi non conosce. Eppure la musica potrebbe salvare delle vite. Io lo so. Come  dimostra il lavoro di personaggi illustri come Claudio Abbado e tanti altri che hanno investito in progetti per i giovani.

 

 

 

8) Progetti attuali o futuri?

 

     E’ appena uscito il mio ultimo Cd Apnea a maggio 2014. Il titolo credo renda bene l’idea del concetto. Mi sembra che non solo la cultura e l’arte, ma l’Italia tutta stia vivendo una sorta di Apnea che non può durare. Quando si è senza ossigeno o si muore o si cambia direzione. Essendo io di famiglia combattiva faccio di tutto perché qualcosa possa cambiare. Il progetto più vicino è un libro che sto scrivendo insieme a un filosofo-poeta marchigiano, che tratta anche della scrittura della forma “canzone”, del lavoro che sta dietro l’emissione del suono, e della trasformazione indotta dallo studio della musica.

 

 

 

9) Il cantante o cantautore che più ti piace (recente o del passato)?

 

     Ho già risposto prima. Potrei aggiungere Nick Drake.

 

 

 

10) Abbandoneresti l'Italia per vivere un'esperienza musicale all'estero?

 

      Risposta lapidaria. Subito. Non è facile per me perché insegno anche al Conservatorio di Trento, a Milano, faccio concerti...ma se potessi lo farei di sicuro per esperienza e anche perché non credo che questo Paese potrà cambiare nel giro di poco tempo.